Il 9 agosto ricorreva il ventesimo anniversario dall’assassinio per mano mafiosa del giudice Antonino Scopelliti, eroe calabrese ed italiano dimenticato.
Noi di Ammazzateci tutti e sua figlia, Rosanna, lo abbiamo ricordato per quattro giorni a Reggio Calabria con oltre quaranta ospiti tra istituzioni e società civile.
Dov’erano i media nazionali? Dov’erano i Tg? Dov’erano i vari Repubblica, Corriere, La Stampa, Il Giornale, Fatto Quotidiano, eccetera?
E lo chiedo soprattutto alle penne calabresi della carta stampata, ai signori corrispondenti, collaboratori ed inviati delle testate romane e milanesi, perché la gravissima colpa, DOLOSA, è principalmente vostra, e lo sapete benissimo. Dov’eravate? Dov’eravate? Dov’eravate?
Siete sordi e quindi continuerò a ripetervelo come un disco rotto: Dov’eravate?
Evidentemente a qualcuno sta bene che lorsignori saccheggino la Calabria solo quando gli fa comodo, a loro uso e consumo, quando c’è da raccontare di faide, sangue e megaoperazioni. A qualcuno sta bene che non gli importi un fico secco di un meraviglioso gruppo di ragazze e ragazzi che soli ed isolati continuano a combattere la loro battaglia di civiltà, portando in piazza migliaia di persone ogni sera, nonostante a poche centinaia di metri da loro trasmetta in diretta ogni sera una delle più ascoltate radio italiane.
Ha ragione il vecchio saggio: fa più rumore l’albero che cade della foresta che cresce.
Adesso basta, la misura è colma.
Non li reggo più, e nel mio piccolo passerò all’azione: non li leggo più.
Ho eliminato dalla mia rassegna stampa on-line e cartecea tutti i più importanti quotidiani italiani, a partire da Repubblica e Corriere della Sera.
Io non li leggo più. Nè tanto meno concederò interviste e/o scriverò nulla di mio ove mai mi venisse richiesto.
Io non li leggo più.
E se saremo in tanti a farlo prima o poi la valanga si farà sentire. Spero.