
Marketing
La legge dei 6 secondi per la pubblicità video
Tenetelo bene a mente quando pianificherete la vostra prossima campagna: i video pubblicitari che funzionano di più online durano soltanto 6 secondi. Lo rivela uno studio, realizzato da Teads in collaborazione con Realeyes, secondo cui nel 75% dei casi a un maggiore engagement emotivo degli annunci sarebbe correlato anche un aumento delle vendite. L’analisi ha preso in esame 166 video da 6 secondi, con l’obiettivo di misurare la percezione degli utenti dei video di breve durata. Allo scopo, sono state testate le creatività di 75 brand utilizzando un software di facial coding in grado di valutare le reazioni emotive degli utenti.
A cosa stare attenti, secondo Teads, quando si crea un video pubblicitario destinato al web? Prima di tutto a come creare empatia, in quanto le pubblicità da 6 secondi, in linea generale, godono di una minore capacità, rispetto ai formati più lunghi, di costruire una connessione emotiva forte tra brand e utente. A eccezione di alcune creatività che, seppur brevi, fanno leva su uno storytelling efficace e coinvolgente a livello emotivo fin dai primi secondi.
Un argomento molto importante è l’adattamento dei formati tradizionali all’online. Per le pubblicità ideate per una fruizione televisiva, utilizzare le tecnologie di pre-testing al fine di selezionare il frame più coinvolgente e impattante per i consumatori è un ottimo modo per adattare contenuti lunghi a meccanismi di fruizione più frenetici come quelli dei contenuti brevi sui dispositivi mobile. Se la narrazione è troppo complessa per essere condensata in pochi secondi o richiede una particolare impostazione, per i brand sarebbe utile considerare di mantenere un formato lungo oppure utilizzare una creatività display al fine di comunicare la storia in modo più descrittivo senza rischiare di confondere l’utente.
E, infine, l’engagement. Senza Call To Action si rischia di perdere gran parte del lavoro svolto. Solo il 16% delle creatività pubblicitarie da 6 secondi testate includevano una CTA, elemento chiave per accrescere l’engagement in poco tempo.

Internet
La prossima funzione (ancora segreta) di Chrome
Quante volte ci è capitato di scrivere nel vostro browser l’indirizzo di un sito e trovarci da tutt’altra parte, assaliti da decine di pop-up tra porno, acquisti di vacanze e pillole dimagranti miracolose? La colpa non è degli hacker, ma delle nostre dita, ovvero di fretta e disattenzione che ci fanno incappare (spessissimo) in errori di digitazione, ovvero nel cosiddetto typosquatting. Google ha deciso di inserire una nuova funzione su Chrome: avvertirà gli utenti se stanno usando un indirizzo web sbagliato. Se durante la digitazione di un sito il browser individuerà un errore farà apparire un suggerimento automatico della forma corretta.
Questa funzione è stata scovata in Chrome Canary 70, ovvero la versione del programma per gli sviluppatori e sfrutta il punteggio di “Site engagement”, quindi i siti di nicchia e con meno traffico potrebbero essere esclusi. Non è stato annunciato al momento il rilascio ufficiale.

Insider
Google paga 10 miliardi all’anno ad Apple
E restiamo a parlare di browser e di Google. Secondo Goldman Sachs, nel 2018 l’azienda di Mountain View avrebbe pagato ad Apple la somma di 10 miliardi di dollari, per garantirsi l’utilizzo di default del proprio motore di ricerca sulle release Safari di iPhone, iPad e degli altri device iOS.
Guardando al bilancio di Apple, inoltre, si scopre che circa la metà dei ricavi proviene dai servizi e non dalla vendita dei dispositivi e, di questa metà, circa il 20% dei ricavi proviene dall’accordo con Google.

Banche
Dopo il salvataggio di Banca Etruria adesso lo Stato risarcisce anche i risparmiatori
Mentre la questione del rinnovo dei vertici di Banca d’Italia infiamma l’agenda politica, l’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone si occupa di Banca Etruria. Gli arbitrati condotti dall’Anac confermano quanto era già stato accertato dall’inchiesta penale: i clienti di Banca Etruria che furono convinti a comprare le obbligazioni subordinate sono stati ingannati. I responsabili dell’istituto di credito aretino decisero di vendere le obbligazioni destinate esclusivamente ai cosiddetti acquirenti “istituzionali” anche ai piccoli risparmiatori.
L’esame delle istanze ha ormai superato i due terzi delle richieste e ha raggiunto la percentuale record dell’85% di ricorsi accolti, operazione che è già costata allo Stato oltre 14 milioni di euro di indennizzi (su 588 istanze ne sono state accolte 495). Le richieste totali ammonta ad oltre 30 milioni di euro, e la maggior parte dei ricorrenti sembra avere le carte in regola per ottenere l’indennizzo.

Spazio
La Nasa programma una nuova missione per studiare l’origine dell’universo
Come mai l’universo, subito dopo il Big Bang, ha avuto un’espansione rapidissima, in meno di un miliardesimo di secondo? Per capirlo la Nasa sta programmando una nuova missione, Sphere X (Spectro-Photometer for the History of the Universe, Epoch of Reionization and Ices Explorer), con l’intento di creare una mappa inedita del cosmo, contenente le “impronte” dei primi istanti di vita dell’universo. Potremmo scoprire così i segreti dell’evoluzione dell’universo e la comparsa degli ingredienti alla base della vita, ad esempio nei sistemi planetari della nostra galassia.
Secondo il sito dell’Agenzia spaziale statunitense, la missione dovrebbe durare due anni, durante i quali raccoglierà dati su 300 milioni di galassie e più di 100 milioni di stelle della Via Lattea.

Al massimo una massima
Non serve strappare le pagine della vita, basta saper voltar pagina e ricominciare.
(Jim Morrison)
[perfectpullquote align=”full” bordertop=”false” cite=”” link=”” color=”” class=”” size=””]
Resta aggiornato!
Ogni settimana pubblico contenuti gratuiti su fintech, startup e futuro dei soldi.
Ti va di iscriverti alla mia newsletter, per restare sempre aggiornato/a?
Non intaserò la tua mail di spam, promesso! 😉
Aldo
[/perfectpullquote]
