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Fintech Five: La gigantesca ICO di Telegram, il down di bitcoin, i numeri del fintech italiano e altre notizie utili

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#1. Quanto ha raccolto la ICO di Telegram

1,7 miliardi, frutto di due Initial Coin Offering (ICO). E’ quanto avrebbe raccolto l’app di messaggistica fondata dai fratelli Durov Telegram. Nel corso del primo presale la società ha portato a casa 850 milioni di dollari da 81 investitori. Secondo un documento depositato alla Securities and Exchanges Commission (SEC, la Consob Usa) , risulta che Telegram ha raccolto altri 850 milioni di dollari da 94 investitori.  Il conto arriva così a 1,7 miliardi, rendendo quella dell’app la più grande ICO di sempre. E potrebbe non essere finita. Perché nello stesso documento Telegram dichiara che “potrebbero seguire una o più offerte”. La compagnia ha l’obiettivo di lanciare il Telegram Open Network (TON), ecosistema basato sulla blockchain con app, servizi e uno store per il trasferimento di beni digitali e fisici (denaro compreso), e nel documento depositato, sostiene che prevede di utilizzare i proventi dell’ICO per finanziare lo sviluppo del progetto.

ICO, forse dovremmo iniziare ad approfondirle

Il tema delle ICO, comunque, meriterebbe un ragionamento a parte. Inutile nasconderlo: il curatore di questo blog (e nonè il solo) è molto dubbioso su questo sistema di finanziamento e finora ha volutamente evitato di trattarlo. Ma i tempi, forse, iniziano ad essere maturi per iniziare a tirare un po’ di somme e capire cosa ci aspetta all’orizzonte.

#2. Bitcoin, continuano le montagne russe

Bitcoin ancora in calo. La criptovaluta domenica è stata scambiata a 6.500 dollari, in calo del 7,3% in 24 ore. Si tratta del prezzo più basso degli ultimi 5 mesi, dopo il picco di 19.200 dollari toccato il 19 dicembre scorso. Tutte le monete virtuali hanno segnato ribassi importanti: Ethereum è stato scambiato a 361 dollari (-9,3%), Litecoin a 110 (-7,21%) e Ripple a 0,4.

#3. Covesting, via al beta test della piattaforma

Covesting, startup fintech lanciata da professionisti con esperienza nel settore in Saxo Bank, JP Morgan, SEB Bank, ha annunciato di aver quasi completato lo sviluppo della sua piattaforma di trading di criptovaluta. L’azienda ha selezionato 200 beta tester e offrirà loro l’opportunità di esplorarne le principali funzionalità della piattaforma.  Alla fine di febbraio, Covesting ha lanciato il suo portale Crypto Intelligence, risorsa sia per i principianti che per i commercianti esperti che include notizie, materiali didattici e spunti professionali.

#4. Housers e gli artisti

Housers, la fintech spagnola che democratizza l’investimento nel settore immobiliare in Spagna, Italia e Portogallo, entra nel mercato dell’arte offrendo a chiunque la possibilità di improvvisarsi collezionista e puntare sul futuro di un artista, investendo in opere d’arte a partire da un valore minimo di 50 euro. L’obiettivo di questa novità è dare agli investitori la possibilità di ampliare le potenzialità di diversificazione attraverso una nuova categoria di attivi tangibili, che si possono vedere e toccare.

#5. Fintech: gli italiani lo usano per chiedere soldi, gli altri per spenderli

Secondo il Rapporto ABI Lab 2018 che è stato presentato al Forum ABI Lab a Milano, in Italia il settore fintech viene declinato soprattutto in chiave crowfdundig (sono 71 le società attive nella raccolta fondi online) a differenza dell’Europa dove protagonista è l’innovazione nel settore dei pagamenti (356 società). Risulta però dall’analisi che il 53% delle banche che ha partecipato al survey sta lavorando a innovazioni nel settore dei pagamenti, il 40% nell’ambito sicurezza e autenticazione, il 30% nella finanza personale, il 23% in piattaforme di investimento, il 17% nel lending, altrettanti in quello delle criptovalute, il 13% nel B2B fintech, il 10% nell’insurtech.

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