#1. Goldman Sachs ci riprova
Goldman Sachs ha avviato un progetto pilota per una piattaforma per lo scambio di valuta virtuale (sarebbe il primo caso). Il gruppo sta aspettando l’approvazione da parte delle istituzioni americane e offrire ai propri clienti una serie di servizi legati alle criptovalute. Rana Yared, nel gruppo dei dirigenti di Goldman che supervisiona la creazione dell’operazione commerciale, ha detto che la banca ha gli occhi aperti e ha fatto studi prima di iniziare questo nuovo progetto.
#2. Un quinto dei fondi raccolti nel mondo è crypto
Nel 2017 le offerte iniziali di valute virtuali condotte dalle startup della blockchain hanno raggiunto 750 milioni di euro, pari a circa un quinto dei fondi raccolti nel mondo. E’ quanto viene indicato nel rapporto sul settore finanziario e bancario europeo pubblicato la scorsa settimana dalla Commissione europea.
Complessivamente la capitalizzazione di mercato di tutti i tipi di valute virtuali è passata da 18,3 miliardi di dollari dal primo gennaio 2017 a 832 miliardi di dollari il 7 gennaio 2018 (45 volte tanto).
A fine novembre 2017 il prezzo del bitcoin aveva raggiunto 10 mila dollari con una capitalizzazione di mercato di 167 miliardi, con un incremento del 4300%, in massima parte verificatosi nella seconda meta’ dell’anno. All’inizio di febbraio 2018 il bitcoin era sceso a quota 6.048 dollari con una capitalizzazione di mercato di 101,9 miliardi.
A proposito di blockchain, una precisazione…
Nel Fintech Five di lunedì scorso avevamo parlato del primo prestito effettuato su blockchain da parte di una banca, in questo caso ad opera del gruppo spagnolo BBVA.
Dobbiamo precisare che, a quanto verificato, il servizio sarebbe stato effettuato su una “blockchain di prova” di Ethereum per caricare hash (impronta che certifica esistenza) dei documenti di contratto di credito. “Once the contract was agreed, Ethereum’s public blockchain (testnet) was used to register the hash or unique identifier related to the transaction’s documentation. This is how blockchain guarantees the “immutability” of the agreed contract, as any amendment in the agreed document would lead to a completely different hash”.
#3. Regtech, lo stato dell’arte secondo Accenture
Non passiamo parlare di Fintech senza tenere in considerazione, oltre agli aspetti amministrativi e finanziari, anche quelli di regolamentazione e della compliance nell’ambito dei servizi finanziari, ovvero di tutto l’universo di strumenti che la tecnologia mette a disposizione per supportare le imprese e le organizzazioni nelle procedure di adeguamento, conformità, rispetto delle norme, eccetera. In altre parole, il cosiddetto RegTech. Un mondo ancora poco esplorato e sul quale ci sono ottime prospettive di crescita e, quindi, di nuovi business.
Se ne è discusso all’Auditorium Parco della Musica di Roma, nel corso della due-giorni “Fintech Innovation“, promossa da Maker Faire Rome (a proposito: evento riuscitissimo). E se ne torna a discutere oggi, in occasione di FintechStage, con Accenture che diffonde i dati di una ricerca secondo la quale gli investimenti in Compliance sono destinati ad aumentare nei prossimi due anni. A dirlo, l’89% dei Compliance officers del settore Financial Services intervistati.
Gli investimenti in Regtech sono in costante crescita, quindi, e la continua accelerazione già registrata nel primo trimestre del 2018 potrebbe portare a raddoppiare gli investimenti rispetto al 2017; in questo scenario, gli investimenti del mercato europeo rappresentano circa il 30% degli investimenti totali (quindi circa il doppio rispetto alla quota EU degli investimenti Fintech complessivi).
In particolare, secondo Accenture, per le istituzioni finanziare è possibile definire alcuni benefici di breve periodo quali l’abbassamento dei costi di compliance, una maggior opportunità di integrazione, e un’accelerazione della trasformazione digitale, tramite il raggiungimento di benefici immediatamente tangibili e favorendo al tempo stesso una diffusione continua e mirata dell’innovazione.
Regtech: 4 concetti chiave per capire chi-fa-cosa
Ad oggi, non esiste una segmentazione univoca delle Regtech ma Accenture ha elaborato una ripartizione basata su 4 categorie:
- Identity management, che comprende le procedure Know Your Customer e la gestione dei processi di autenticazione e gestione dei dati personali in accordo con le nuove linee guida della GDPR
- Risk & controls analytics, con elementi quali Cybersecurity e Risk data aggregation per la rilevazione e gestione dei rischi e delle attività di controllo
- Surveillance, che annovera le attività di AML Screening delle transazioni, Fraud detection e prevention
- Regulatory intelligence & reporting, con ambiti quali l’Automated Reporting e la Regulation Interpretation
L’ecosistema Regtech è composto da quattro attori principali:
- le regtech startup, che implementano le nuove tecnologie digitali per presentare soluzioni innovative nel settore;
- gli enti regolatori, che incoraggiano il dialogo e l’interazione tra i diversi player del mercato, per valutare le nuove esigenze regolamentari e creare le infrastrutture per una concorrenza sostenibile;
- le società di servizi tech e professionali che analizzano le esigenze del mercato e identificano proattivamente nuove soluzioni, supportando le start-up nel portare a scala le proprie innovazioni e aiutando gli incumbent ad integrarli;
- le istituzioni finanziarie, che possono contribuire allo sviluppo dell’ecosistema tracciando internamente strategie e percorsi per la diffusione di soluzioni Regtech e favorendo la sperimentazione. L’integrazione tra questi player sta dando vita a una molteplicità di modelli di collaborazione, che porteranno vantaggi a tutti i player del settore e al mercato stesso.
#4. N26 lancia un programma per gli studenti universitari
Lavorare per una banca innovativa dove si lascia spazio allo spirito di iniziativa, mentre si vive da vicino quanto studiato in classe. Questi gli obiettivi dello Student Ambassador Program lanciato da N26, la prima Mobile Bank d’Europa, dedicato a tutti i giovani universitari che vogliono promuovere l’ecosistema fintech e contribuire alla crescita di una realtà come N26, che sta ridisegnando il settore bancario in Italia e nel mondo. Lo Student Ambassador Program è rivolto a tutti gli universitari italiani (ma anche tedeschi, francesi, spagnoli e austriaci).
#5. In Italia prestati online 126 milioni in tre mesi
Secondo il report trimestrale di P2P Lending Italia, l’erogato complessivo trimestrale delle nove piattaforme Fintech monitorate ha superato i 126 milioni di euro nei primi tre mesi del 2018. Una cifra di quasi il doppio di quella realizzata nell’intero 2016, in aumento del 200% anno su anno.
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Aldo
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